Speleostologia
Grazie a La Scintilena ho scoperto la rivista Speleologija i Speleostologija.
Non sapendo cosa fosse la seconda, ho cercato in rete e ho trovato: “Speleostology studies (studies of artificial underground cavities)”. [Nooo, Mayo non c…a il c… perché sa qualcosa! Il mondo sta finendoooo!!!]

Ci ho messo 40 anni a trovare un termine adeguato per indicare lo studio degli ipogei artificiali!
Ricordo quando iniziai a visitare, fotografare e rilevare bunker, cisterne, cripte, cave sotterranee con mio padre, a, inizio anni ’80 del XX secolo. Il termine “speleologia urbana” non mi convinceva, ma allora lo usavamo. Poi è diventata “speleologia in cavità artificiali”, senza spelaion però.
Finalmente apprendo un termine che, per quanto non ne abbia chiara l’etimologia, per lo meno sembra suonare bene.
Non credo avrà gran successo in Italia, dove è un insulto non definire speleologia qualunque cosa riguardi il sottosuolo. Ma mi piace.